Storia di Castel Gandolfo

Intorno al XIII secolo a.C. Alba Longa sorgeva lì dove adesso ha preso il suo posto Castel Gandolfo: secondo la tradizione Alba Longa fu fondata da Ascanio, figlio di Enea, come capitale della Lega Latina e in seguito alla sua distruzione avvenuta nel 658 a.C. furono costruite sontuose ville romane.

In epoca medioevale il territorio appartenne dapprima ai conti di Tuscolo e successivamente ai Gandolfi, famiglia che fece erigere il castello dal quale la città prende il nome.

All'epoca Castel Gandolfo non era nient'altro che un villaggio chiamato Cuccuruttus; la proprietà del castello passò ai Capizucchi e ai Savelli, infine alla Camera Apostolica nel diciassettesimo secolo.

Il castello venne accorpato ai beni della Santa Sede da Papa Clemente VIII.

Fu Papa Urbano VIII a trasformare in Palazzo Pontificio la residenza dei Savelli e fu il primo a soggiornare a Castel Gandolfo nel 1626: da qui in avanti divenne meta prediletta dei membri della curia romana e luogo di villeggiatura dei Papi.

Ciò diede lo spunto alla costruzione di nuove strade e alla sistemazione dei vari palazzi che arricchivano il territorio. Il Bernini ricevette l'incarico da parte di Papa Alessandro VII di progettare la collegiata di San Tommaso da Villanova.

Caduto lo Stato Pontificio sul finire dell'Ottocento, il mondo ecclesiastico lasciò Castel Gandolfo ma, una volta stipulati i Patti Lateranensi e dunque nato lo Stato della Città del Vaticano, ripristinò i propri legami con esso.

Superate le due guerre mondiali Castel Gandolfo assunse il titolo di Città nel 1994.